Controlli alle caldaie per la sicurezza

Controlli alle caldaie per la sicurezza

La Cna spiega come prevenire i rischi

La sfiorata tragedia avvenuta a Viareggio, dove la fuga di monossido di carbonio ha messo in pericolo la vita degli abitanti di un condominio, fa emergere le preoccupazioni per una corretta gestione degli impianti di riscaldamento presenti in casa di ognuno e attivati proprio in questo periodo. E’ necessario effettuare una manutenzione ordinaria costante e professionale – dice Francesco Belluomini, presidente Cna istallazione impianti – per mettersi al riparo dalla maggior parte dei rischi. Una manutenzione i cui tempi devono essere decisi dagli esperti del settore. In primis dal costruttore della caldaia (attraverso il libretto delle istruzioni), oppure dall’istallatore nella dichiarazione di conformità in cui si trova quando è necessaria la verifica di tutto l’impianto. Infine, da parte del tecnico manutentore che lo indicherà attraverso il libretto di manutenzione che deve accompagnare ogni caldaia”. Nel 90% dei casi è sufficiente una manutenzione annuale.

L’obbligatorietà della presentazione del bollino – continua Belluomini – che è prevista ogni due anni, è una formalità che non è sufficiente per assicurare la sicurezza dell’impianto. Il controllo annuale è decisamente più appropriato. Anche perché nella caldaie nuove, la presentazione del bollino è prevista ogni quattro anni per le prime due volte”.

Un controllo annuale, quindi, che va accompagnato dall’altro obbligo di legge che è una corretta aerazione dei locali in cui si trova la caldaia.

E’ chiaro che gli impianti devono essere utilizzati correttamente ed essere in luoghi appropriati – dice ancora il presidente del settore Belluomini – per evitare pericoli. Un altro modo che ha il cittadino per essere sicuro è quello di controllare che gli operatori che fanno manutenzione abbiano tutti i requisiti tecnico professionali previsti dalla legge”.

Ed una prima selezione è possibile già a partire dal costo della manutenzione stessa, che deve aggirarsi intorno agli 80/90 euro.

Bisogna stare attenti ai costi – precisa – che non devono essere troppo bassi, perché non garantiscono che tutti i passaggi concreti e formali da fare siano corretti”.

Ma i controlli non riguardano solo i possessori di caldaie, ma da due anni anche chi possiede termocamini, stufe a pellet superiori a 10 kw e condizionatori sopra i 15 kw.

E’ importante che si controllino tutti i componenti degli impianti che provvedono al riscaldamento degli ambienti (radiatori, tubazioni, canne fumarie) – conclude Belluomini – non solo quando è previsto dalla legge, ma anche per chi ha impianti più piccoli. Nei condizionatori, per esempio, la mancata pulizia dei filtri potrebbe favorire la diffusione della legionella”.

In più se l’impianto è bene gestito, oltre che essere più sicuro, consuma meno.

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