Il rapporto Cna stabilisce al 52% le giornate di lavoro solo per le imposte
Gli artigiani e gli imprenditori delle piccole e medie imprese della provincia di Lucca lavorano dal primo gennaio all’otto luglio per pagare le tasse. Centonovanta giorni per arrivare a lavorare per i consumi personali.
La data di svolta è ad inizio luglio con una percentuale del 52% di lavoro per coprire le tasse, a fronte del 48% che rimane per il resto.
A fare una fotografia precisa della situazione delle nostre pmi è il rapporto “Comune che vai, fisco che trovi” che la Cna prepara da anni sulla tassazione delle piccole imprese. In questo documento, che monitora tutti i Comuni di Italia, la Cna individua in modo puntuale il peso esercitato dal fisco sul reddito della piccola impresa e come questo evolve nel tempo e varia da territorio a territorio.
Fra i vari dati relativi alla nostra provincia si trovano anche i dati contabili e strutturali dell’impresa tipo e il dettaglio fra il reddito disponibile, l’incidenza delle tasse regionali, delle tasse comunali e quella di erario e IVS.
Vedi tutte le schede italiane a questo link.
“L’eccessiva pressione fiscale e i conseguenti doveri richiesti alle imprese – dice Sabrina Mattei, presidente Cna Lucca – sono da lungo tempo i temi più caldi discussi in tutte le platee e su cui verte il confronto politico. Il dato della pressione fiscale, sul quale si basano le varie analisi, non può però dirsi rappresentativo del carico fiscale che grava sui redditi delle piccole imprese. Non esiste nel nostro Paese una sola pressione fiscale, ma tante legate non soltanto alla natura del reddito stesso così come alla localizzazione dell’attività produttiva”.
La tassazione delle altre province toscane, infatti, non è molto diversa da quella lucchese: Livorno 56%, Pisa e Pistoia 52%, Massa, Grosseto, Siena e Prato 51%, Carrara 53%, Firenze 54%, Arezzo 50%.
“La provincia di Lucca ha un carico fiscale nella media rispetto agli altri territori – continua Mattei – ma è chiaro che occorre lavorare per abbassare la tassazione e supportare l’attività delle piccole e medie imprese. Le nostre proposte sono molteplici: ripristinare l’equità nel prelievo Irpef equiparando le detrazioni in base alla natura dei redditi; tassazione proporzionale ridotta per i redditi lasciati in azienda, tassazione premiale per le imprese più efficienti, riduzione degli oneri amministrativi attraverso la fatturazione elettronica”.
“Ma c’è un aspetto su cui noi puntiamo molto la nostra attenzione – conclude la presidente di Cna Lucca – ed è la richiesta forte di agevolare il passaggio generazionale con la neutralità fiscale per le cessioni di azienda. Le piccole imprese sono legate ed esprimono il territorio su cui lavorano. La loro chiusura è una perdita importante per il luogo in cui svolgono la loro attività e per tutto l’indotto che muovono. Dobbiamo assolutamente lavorare per favorire il passaggio delle competenze e il mantenimento della tradizione dei lavori artigianali”.

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