Con il ritorno in zona arancione l’associazione si rivolge agli amministratori. Con il ritorno in zona arancione dalla prossima settimana, Cna commercio su aree pubbliche torna a gran voce a chiedere la possibilità di tornare a svolgere il mercato dell’Antiquariato. “Già un mese fa esprimemmo dissenso per la scelta adottata dal Comune – spiega Valentina Cesaretti, portavoce della categoria – quando decise di annullare l’attività. Il mercato dell’antiquariato non è una fiera occasionale, né una festa all’aria aperta. E’ un mercato, cioè un’attività commerciale all’aria aperta, a cadenza fissa. E’ il luogo di lavoro di operatori che da mesi stentano a sopravvivere, perché costretti a non poter esercitare il proprio lavoro”.
Tali lavoratori, sostiene la Cna di Lucca, tra l’altro, hanno preso in questi mesi ristori risibili e non sono stati ancora risarciti dell’eventuale tassa di occupazione del suolo pubblico, pagata nel 2020.
“Questi operatori – prosegue Cesaretti – pur potendo esercitare l’attività, ne sono di fatto impediti, ormai senza comprendere il perché. I centri commerciali sono aperti, eppure sono al chiuso. Perché non consentire un mercato, che si svolge all’aria aperta, dove il rischio di contagi è notevolmente ridotto? O assimilare questo mercato ad una fiera o ad una manifestazione di carattere ludico culturale?”.
Non comprendendo le motivazioni di questa scelta, la Cna commercio aree pubbliche chiede, quindi, a gran voce, di riaprire questa attività.
Ci dispiace, i commenti sono chiusi per questo articolo.