giovedì, 12 dicembre 2013, 11:15
Oggi il complesso di San Micheletto ospita una giornata dedicata alla conservazione e al restauro dell’arte contemporanea, promossa dalla Fondazione Centro Arti Visive di Pietrasanta in collaborazione con il Cnr di Firenze, il Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci” di Prato, e la Cna di Lucca.
A partire dai primi decenni del XX secolo, dalle avanguardie storiche gli artisti hanno iniziato a tradurre la loro creatività attraverso l’uso di materiali e tecniche variegate e di provenienza industriale. Questo processo, che è continuato per tutto il Novecento crescendo in maniera esponenziale, ha raggiunto livelli massimi ai nostri giorni, come testimoniano le varie mostre e biennali. I nuovi materiali, i supporti creativi sperimentali, richiedono metodologie e processi di conservazione e restauro diversi da quelli della cosiddetta arte classica, realizzata con i materiali della tradizione (tele, marmo, bronzo, legno) e richiedono soprattutto il contributo di conoscenze professionali diverse: dalla storia dell’arte alla chimica, dalla fisica alla diagnostica, fino alla legislazione.
La giornata di studio curata da Alessandro Romanini, direttore del master di I° livello in Conservazione e restauro dell’arte contemporanea della Fondazione Centro arti visive di Pietrasanta, vede la partecipazione di specialisti dei vari settori disciplinari della conservazione e del restauro, per affrontare i vari aspetti del fenomeno, in particolari quelli di carattere chimico-fisico e di intervento tecnico. Tra questi la professoressa Perla Colombini, direttrice dell’Icvbc del Cnr di Firenze, l’architetto Antonio Rava, pioniere della materia e tra i massimi esperti mondiali – nella sua relazione la presentazione dei recenti restauri operati sui murales di Keith Haring a Pisa e Melbourne – e docente del Centro conservazione e restauro La Venaria Reale di Torino. Giuliano Gori, figura eclettica di collezionista, curatore e soprattutto collaboratore dei principali protagonisti del panorama artistico dal dopoguerra ai giorni nostri, illustrerà la sua collezione d’ arte – tra le più importanti al mondo per l’arte ambientale – situata a Villa Celle, Pistoia. A completare il quadro degli interventi, si segnalano, il professor Marcello Picollo, del laboratorio Ifac del Cnr di Firenze e Stefano Pezzato, responsabile area artistica e conservatore del Centro per l’arte “Luigi Pecci” di Prato, che metterà in evidenza le strategie di conservazione delle collezioni museali, alla luce della prossima apertura della nuova ala del museo pratese tra i primi in Italia a dedicarsi all’arte contemporanea.
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