A partire dal 27 maggio per fruire del superbonus 110% e dei bonus casa ordinari sarà necessario che i lavori relativi alle opere edili siano eseguiti da imprese che applicano i CCNL dell’edilizia siglati dalle associazioni sindacali più rappresentative. L’obbligo scatta per le sole lavorazioni edili – quelle individuate all’Allegato 10 del D.Lgs 81 – e per gli interventi di importo complessivo superiore a 70.000 euro (è questa una modifica introdotta di recente in sede di conversione del DL legge 21 marzo 2022 (cosiddetto “Decreto Ucraina”).
Il CCNL applicato andrà indicato nell’atto di affidamento dei lavori e dovrà essere riportato nelle fatture emesse in relazione all’esecuzione dei lavori. Lo scopo della norma è il contrasto alla concorrenza sleale delle imprese che applicano i cosiddetti “contratti pirata”, quelli cioè siglate da associazioni datoriali e sindacali di scarsissima rappresentatività e da questo punto di vista è sicuramente condivisibile, nondimeno sono sorti diversi dubbi in merito a situazioni particolari che sarebbe utile venissero tempestivamente affrontati da qualche documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate o del Ministero per lavoro.
Il medesimo Decreto ha introdotto anche l’obbligo di possesso dell’attestazione SOA per lavori di importo superiore a 516.000 Euro, una misura questa fortemente criticata da CNA. A differenza del precedente, l’obbligo di possesso dell’attestazione SOA riguarda i soli lavori che beneficeranno del Superbonus 110 e anche l’entrata in vigore è decisamente meno imminente: l’obbligo scatta nel 2023 ma nel primo semestre sarà sufficiente avere stipulato un contratto di attestazione con una SOA, dal 1 luglio 2023 sarà invece necessario disporre di un’attestazione valida. Qui i dubbi su come verrà concretamente declinato questo obbligo sono veramente tantissimi, ma anche il tempo per affrontarli è decisamente di più.
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