Il Comune di Lucca ha ritenuto fondamentale concedere un concreto sostegno intervenendo nei settori maggiormente colpiti dagli effetti economici provocati dall’emergenza sanitaria da COVID-19 e per questo ha stanziato € 800.000,00 da destinare a sostegno del pagamento dell’affitto di immobili per le imprese che hanno dovuto effettuare la chiusura delle loro attività (ai sensi del DPCM 14/01/2021, del DPCM 02/03/2021 e del D.L. n. 44 del 01/04/2021), al fine di poter dare un aiuto concreto alle categorie economiche più colpite dalla crisi economica in atto. Trovate il bando con tutte le informazioni qui
Riprende sabato 13 e domenica 14 novembre l’appuntamento con la mostra mercato artigianale nelle piazze del centro storico. Il mercato è previsto in Piazza San Frediano, dove saranno allestiti i gazebo con prodotti di pelletteria, legatoria, oggettistica in legno d’olivo, oggettistica, profumatori, bigiotteria, fotografie, cappelli, sciarpe e stole in cashmere, paralumi, pietre naturali, maglificio. La Cna di Lucca ha creato il logo Creart per dare riconoscibilità alle iniziative nelle piazze del centro storico da parte delle imprese artigiane.
All’interno della mostra “Alfabeto artigiano”, che si tiene a Seravezza fino al 9 gennaio prossimo, sono previsti diversi eventi collaterali di grande interesse. Questo fine settimana iniziano gli appuntamenti con i “Sabato con l’artigiano” giornate dedicate alla conoscenza dei lavori artigianali e delle attività presenti sul nostro territorio. Un programma ricco di workshop dimostrativi con i protagonisti della mostra che sta andando avanti con grande riscontro di pubblico.
“È di massima urgenza che Governo e Parlamento approvino una riforma del demanio individuando il giusto equilibrio tra i principi della concorrenza e la doverosa tutela degli investimenti e degli interessi dei concessionari uscenti”. Lo afferma il coordinatore della Cna balneari Cristiano Tomei. Il riferimento è alla sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito come le concessioni balneari debbano essere riassegnate entro due anni al massimo tramite gare pubbliche. Si tratta di una sentenza che non tiene conto di una legge approvata dal Parlamento in materia di prolungamento delle concessioni. “Occorre scongiurare – prosegue Tomei – un pesante impatto sociale ed economico su 30mila imprese balneari italiane, e sul loro indotto, che rischiano di essere messe in liquidazione dopo importanti investimenti ancora da ammortizzare per realizzare un’offerta di servizi turistici balneari di alta qualità, capace di attirare clienti e turisti responsabili e di alta gamma, un’esperienza quasi unica nel contesto europeo”.