Rodolfo Pasquini: “Parcheggi, Lucchese, sicurezza, centro storico, kebab? Ora ve la dico io la verità”

giovedì, 4 agosto 2011, 19:24

di aldo grandi

Ex giocatore di tennis e sciatore, sempre inappuntabile e stilisticamente perfetto, mai sopra le righe, lucchese, sposato e con una figlia di nome Elisa, Rodolfo Pasquini è, da una vita, dentro l’Ascom, la potente, potentissima – così, almeno, dicono gli invidiosi – associazione di categoria che raccoglie oltre quattromila commercianti dell’intera provincia di Lucca. Un uomo che se può, evita la polemica salvo entrarci quando, ormai, ci viene tirato per i capelli cosa che, fortunatamente, gli accade di rado. Onesto, diplomatico quanto basta e anche qualcosa di più, ne avrebbe di cose da dire e, magari, anche da scrivere, ma quando rappresenti una categoria così ampia e sotto i riflettori pressoché quotidianamente, non puoi permetterti di lasciarti andare a sfoghi o considerazioni poco ortodosse. Per lui, un obiettivo importante: raggiungere e superare quota cinquemila associati, magari con l’iscrizione delle decine di proprietari di stabilimenti balneari della Versilia.

Lavorare stanca, scriveva Cesare Pavese.

Lavorare stanca quando non si ottengono i risultati, altrimenti è stimolante. Dal lunedì al venerdì io resto almeno dodici ore qui in sede, dalle otto di mattina alle otto di sera senza accorgermene. L’unica vacanza che mi sono preso quest’anno, ad esempio, sono stati quattro giorni con la famiglia a San Pietroburgo. Per il resto, quel poco di abbronzatura che ho è dovuta alle gite del sabato e della domenica, grazie anche al fatto che sono viareggino di adozione. Quando mi sono sposato, nel 1985, ho vissuto un po’ a Viareggio e lì abbiamo una seconda casa.

Una vita trascorsa in Confcommercio…

Vero. Sono entrato in Ascom nel 1979. All’epoca eravamo in pochi, lavoravamo in tutti i settori, una vera e propria gavetta. Nel 1982 ho costituito, con l’allora direttore Giovannetti, il consorzio garanzia COFIDI, un po’ il mio cavallo di battaglia e nel quale mi sono occupato di credito alle aziende, la mia attività prevalente da allora. Dal 1 gennaio di quest’anno sono direttore provinciale di Ascom.

Tante grane, come l’ultima, quella della proposta di pedaggi sui posti auto da destinare alla Lucchese.

L’iniziativa è stata, a mio avviso, male interpretata. Eravamo al corrente delle difficoltà della Lucchese, così, con Lanza, Martini e altri colleghi di Confcommercio, abbiamo provato a domandarci se potevamo fare qualcosa. Purtroppo non è stata vista come doveva essere vista, ossia come una opportunità. Non entro in polemica, per carità, ma non era una cosa nata, così, all’improvviso. In realtà c’era già stata la proposta di individuare degli stalli nel centro storico da adibire a posti auto e noi abbiamo pensato che potesse essere un’opportunità destinare parte dei pedaggi a aiutare la società di calcio della città. Per noi un’opportunità era anche quella di individuare i posti in Piazza S. Maria, così da aumentare la possibilità di accessi al centro storico dotanto la piazza di sensori, videocamere, display. Invece è stata vista come una nostra proposta sì, ma con i soldi che sarebbero dovuti uscire dalle tasche degli altri. Rispondo a coloro che l’hanno pensata così che è difficile, per una associazione che vive con le quote dei soci, pensare a distribuire denaro. Sensibilizzare, questo sì, magari anche qualcosa di più, ma senza esagerare.

Dici Ascom e pensi, subito, al centro storico di Lucca.

Si ha l’abitudine, quando si parla di Ascom, di pensare che tutto sia catalizzato nel centro storico. Io, dal primo gennaio 2011, in particolar modo ho cercato di spostare l’attenzione su tutti gli altri tesuuti provinciali appartenenti ai 35 comuni cui facciamo riferimento. Ci sono, infatti, zone ricche e fertili di attività commerciali a partire dal turismo. Tutto ciò deve far sì che gli sforzi applicati al centro storico si estendano in tutta la provincia di competenza.

Dici Ascom a Lucca ed ecco spuntare i soliti nomi: Lanza, Martini e via dicendo. Sempre gli stessi a  darsi da fare.

Sono i responsabili della struttura del centro storico. Entro la fine del 2011 sarà, regolarmente, rinnovata la commissione per il centro storico e, quindi, cambieranno i nominativi.

Varchi telematici, una battaglia, la vostra, senza fine. 

Abbiamo affrontato a lungo la delimitazione di un’isola pedonale e i varchi telematici. Lo abbiamo fatto con l’assessore Chiari con cui sono state individuate aree di sosta per i corrieri che entrano in città per scaricare le merci. Abbiamo, quindi, regolato il traffico nel centro storico per di più vedere camioncini che caricano e scaricano lungo le strade principali non è, sicuramente, un bello spettacolo. Ai confini di questa zona a transito limitato, però, nelle ore serali e in particolari aree, magari non quelle del cuore della Ztl, ma quelle un po’ più periferiche, transito e sosta potrebbero essere lasciate libere per l’affluenza sia dei cittadini sia dei servizi sociali sia anche per chi voglia avvicinarsi alla città per usufruire delle sue attività serali.

Dicono che voi di Ascom siete una potenza…

Guardi, farei un ragionamento più ampio. Lucca è sempre stata conosciuta come città di commercio e i mercanti lucchesi sono conosciuti in tutto il mondo. La nostra è stata sempre una categoria rispettata. Pensi che Ascom sorse nel 1946, quindi, in tutto questo tempo, è probabile che qualcosa, nella vita cittadina, abbia contato. Sono cambiate le amministrazioni comunali, ma Ascom si è sempre integrata. Le modifiche ai piani strutturali hanno visto in Confcommercio una delle pedine chiave. E’ una associazione che non si è mai riconosciuta, politicamente, in alcun partito.

Confcommercio e Confesercenti: rivali?

Come nel calcio, quando si gioca in campionato si cerca di portare, ciascuno, i migliori risultati e per noi si intende il numero degli iscritti. Quando, però, si va a parlare con l’amministrazione comunale e, magari, occorre fare pressione, allora è come se tutti giocassimo in Nazionale. A dimostrazione che l’unione fa la forza, nel 2010 c’è stata la costituzione, a livello nazionale, regionale e provinciale, di Rete Impresa che è la struttura che vede unite Confcommercio, Confesercenti, CNA e Confartigianato.

I numeri di Ascom?

Quattromilatrecento associati con l’obiettivo di raggiungere e superare i cinquemila. Siamo in netta crescita e tra le prime realtà commerciali regionali.

Favorevole o contrario ai parcheggi interrati?

Favorevole, soprattutto se realizzato dentro le mura come, ad esempio, in piazzale Verdi, piazza Santa Maria, come avviene anche in altre realtà. Pensi a quanto sarebbe comodo, per un residente, acquistare un posto auto riservato e sicuro. Secondo me piazzale Verdi sarebbe il luogo più adatto.

Il politico più simpatico per Rodolfo Pasquini.

Marco Chiari.

Perché?

Perché Marco Chiari è stata la persona con cui sono state fatte molte trattive e perché con lui si può anche andare a cena e divertirsi senza dover parlare, per forza, di lavoro nonostante lo si sia fatto, magari, fino a due ore prima.

Il politico più antipatico.

Non ho un personaggio politico che mi stia particolarmente antipatico. Anche perché con tutti quelli che ci sono in Provincia e in Comune c’è sempre un dialogo.

Il difetto più grande dei lucchesi.

Il provincialismo che è radicato molto anche tra gli stessi commercianti.

Il pregio più grande.

I lucchesi sono conosciuti come persone molto laboriose con una speciale vocazione per il lavoro, sono seri e attaccati alla famiglia. Penso anche al garbo lucchese, quando un turista viene qui e trova una città accogliente a 360 gradi.

Possibile che vada tutto bene?

No, a Lucca non va tutto bene. La città è accogliente, ma va migliorata così come vanno migliorati i rapporti e il dialogo con la classe politica. Lucca, ad esempio, ha bisogno di una nuova viabilità, di collegamenti importanti, di infrastrutture, collegamenti con il mare, la ferrovia, la Mediavalle, l’aeroporto.

Se avesse la bacchetta magica tre cose che farebbe.

Sviluppare la promozione del territorio  con un sistema omogeneo, una sorta di cabina di regia importante. Riportare nel centro storico o nella immediata periferia quei servizi allontanati dalla città come l’Inail l’Ufficio delle entrate, il pubblico registro. Centro storico: partire con la ristrutturazione definitiva del mercato del Carmine e dell’ex Manifattura veri contenitori di attrattive per qualità e importanza.

Il carcere di San Giorgio nel cuore del centro storico: una vergogna?

Nel centro storico una struttura come il carcere non ha più senso. La stessa Misericordia non è più funzionale. Il carcere è una struttura antiquata anche se può accadere che il turista la veda come una componente della città vecchia.

Fusione nel Gruppo Banco Popolare: addio Cassa di Risparmio di Lucca e autonomia dei lucchesi.

Purtroppo Lucca ha perso un gioiellino. L’aveva già persa quando l’aveva ceduta alla Popolare di Lodi e ha continuato a perdere qualcosa di importante per il territorio e per il cliente lucchese che le era affettivamente legato. Vedevo un legame con il territorio perché gli organi erano formati da lucchesi. Adesso la Cassa di Risparmio di Lucca è diventato un istituto di credito come tanti altri. Premetto che i miei conti correnti sono tutti alla Cassa di Risparmio ma questo, lo dico chiaro e tondo, perché le persone che lavorano all’interno della banca sono persone locali con cui si è costruito qualche cosa.

I gruppi bancari, ormai, sono attività imprenditoriali a 360 gradi.

Sono strutture che raccolgono il denaro con un ritorno economico che va massimizzato. Remunerazione, quindi, che è anche capibile, ma che va a discapito del territorio e dell’imprenditoria.

Tasto sicurezza nel centro storico. C’è chi vi accusa di fare poco o nulla.

Non è vero. Alle prime avvisaglie del fenomeno dei furti in centro, avevamo deciso di convocare una riunione con la ditta privata di vigilantes Il Globo. Di ciò abbiamo avvisato anche le istituzioni. Siamo, però, stati convocati in prefettura dove abbiamo trovato gli esponenti delle forze dell’ordine piuttosto preoccupati della nostro spirito di iniziativa. Alla fine non abbiamo fatto nulla, ma qualcosa andrà fatto per non continuare così. Noi abbiamo analizzato il fenomeno tra noi di Ascom e avevamo convenuto sulla necessità di coinvolgere più commercianti in un’azione comune.

Una paura di Pasquini direttore Ascom?

L’abusivismo, che non è solo quello dell’immigrato che vende per la strada i prodotti griffati. Abusivismo è un fenomeno che va visto a 360 gradi e riguarda, ad esempio, la grande quantità di strutture abusive che esercitano la professione di affittacamere o piccoli alberghi senza che nessuno li conosca. Noi lavoriamo tanto per promuovere il territorio e, poi, i frutti li gode qualcun altro.

C’è la crisi?

Certo che c’è se si pensa che l’anno scorso in Italia hanno chiuso 28 mila attività imprenditoriali e commerciali. Noi sappiamo cosa c’è dietro questi numeri, ci sono famiglie che soffrono, sfasciate dalle difficoltà economiche, delusioni, amarezze

Favorevole o no ai kebab in centro?

Con l’assessore alle attività produttive Cappellini vogliamo affrontare il cosiddetto piano delle funzioni che riguarda, appunto, le problematiche di accoglienza della città. Poi abbiamo anche chiesto l’adeguamento delle superfici fissando dei limiti per il centro storico. Poi c’è il Piano delle funzioni che in una città come Lucca vuol dire tutelare il tessuto evitando il proliferare di attività non adeguate alle caratteristiche della città. Quindi, la mia risposta quanto ai kebab in centro, è questa: la città ha bisogno di attività tipiche del suo territorio.

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