Dall’Assemblea di Confesercenti appello all’unità delle imprese per segnali veri di cambiamento

giovedì, 30 giugno 2011, 15:51

Una lunga relazione, che ha percorso in modo forte i numeri della crisi, ma anche gli obiettivi per il cambiamento,  quella del Presidente Provinciale Confesercenti Giuliano Cesaretti all’assemblea annuale dell’associazione di metà mandato svoltasi presso la sede dell’associazione.

«Il desiderio forte di cambiamento e di novità – ha detto Cesaretti – che emerge da cittadini e imprese e l’appello altrettanto forte a ritrovare la via di una crescita economica e sociale duratura sono i due segnali forti di questo periodo. La crisi per i nostri settori è molto forte. Le imprese del commercio toscano continuano a subire perdite: -1,7% di fatturato nel primo trimestre del 2011. Un calo legato alla crisi dei consumi in stagnazione da oramai diversi anni in tutti i comparti con ricadute su pagamenti, liquidità, occupazione, cessazioni di aziende. Intanto si parla di grandi manovre per rosicchiare 45 miliardi di euro. E nessuno dice ai cittadini che nel frattempo la spesa pubblica (non il deficit) si stima aumenti di oltre 90 miliardi di euro e anche le entrate dello stato siano in costante aumento. Le imprese e i cittadini sono presi in giro. Il prelievo fiscale è aumentato e la spesa corrente, e con essa gli sprechi, non è stata intaccata».

«Per affrontare la crisi serve rafforzare il patto tra le associazioni della piccola impresa. Per questo rinnoviamo con entusiasmo l’adesione al progetto di Rete Imprese Italia anche a Lucca, il rapporto di stretta collaborazione con Confcommercio, CNA e Confartigianato.  Si tratta dell’unico vero segnale di convergenza, di coesione nella realtà sociale che può dare  più forza alle proposte ed alle richieste di questo mondo che malgrado le mille incertezze non vuole arrendersi. L’appello alle Istituzioni locali è quello di un federalismo fiscale virtuoso: diciamo no a tasse di scopo soprattutto sul turismo e a nuovi balzelli, diciamo no a aumenti di suolo pubblico, tariffe rifiuti, imposte, diciamo no a una politica urbanistica finalizzata all’accumulo di oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa,  e invece chiediamo riduzione della spesa corrente, l’unico vero strumento per cambiare davvero».

«L’Assemblea ha in più occasioni sottolineato come tema strategico il rapporto fra imprese e credito che la crisi ha reso più problematico. Il ruolo di Italia Confidi, il consorzio di garanzia di Confesercenti è stato strategico in questi anni di crisi, ma non basta. Serve un nuovo modo di rapportarsi tra banche e imprese. Serve un patto territoriale più forte altrimenti il rischio è che Basilea 3 peggiori la situazione. La nostra associazione è al lavoro su molti fronti per nuovi accordi fra banche ed imprese, ma ci attendiamo un ruolo attivo anche dalle Istituzioni».

«Il nostro cavallo di battaglia rimane il turismo. Confesercenti ha lavorato molto per rafforzare questo comparto e possiamo dirci soddisfatti della crescita sia del sistema locale, che della crescita della nostra rappresentanza nel settore della ristorazione, delle guide, dell’extralberghiero. Ma siamo in una fase strategica in  cui serve fare sistema. Il tavolo del turismo Confesercenti/Confcommercio crediamo sia la strada giusta per accompagnare il sistema locale in questa riforma, ma anche per dotarci di uno strumento operativo oramai necessario per dare ruolo alle imprese nella commercializzazione, nella collaborazione agli eventi, nella promozione».

«Sul commercio, ieri a Firenze abbiamo incassato finalmente le dichiarazioni del Presidente regionale Rossi che ci ha detto “basta con nuovi  sistemi commerciali, pensiamo al completamento dell’esistente, alla riqualificazione delle funzioni dei  centri”. Questa è da sempre la nostra politica. Abbiamo avversato con forza i progetti di Viale Einaudi a S. Anna  e del Centro commerciale detto Stadio a Lucca oltre le inchieste. Confermiamo oggi le nostre posizioni invitando i nostri amministratori a cogliere l’occasione per azzerare una impostazione urbanistica che è sbagliata nel merito e nel metodo e i due progetti che non servono alla città, ma a pochi».

«Siamo convinti che invece che attivare nuovi sistemi commerciali, sia necessario agire per potenziare i sistemi esistenti. Per questo continueremo a sostenere i Centri Commerciali Naturali come stimolo all’aggregazione e al lavorare insieme tra commercianti, ma chiediamo ai Comuni attenzione e agevolazioni per le iniziative che si moltiplicano sul territorio. Abbiamo sempre chiesto più che contributi, agevolazioni. Chediamo semplificazione burocratica e della chiarezza delle norme. I questi ultimi anni abbiamo assistito a provvedimenti clamorosi su questi temi. Penso al tema del farraginoso regolamento sui pubblici esercizi a Lucca che ha imposto inutili procedure autorizzative per eventi musicali o che ha chiesto al gestore dei locali di occuparsi della quiete pubblico; penso alla necessità di perizie audiometriche e dichiarazioni di ingegneri autorizzati per far suonare un quartetto d’archi in una piazza; penso all’obbligo dei pubblici esercizi della città di Lucca di smontare ombrelloni e pedane per un mese solo per assolvere a un formalismo burocratico. Su questi temi occorre drasticamente cambiare rotta».

«Infine il tema delle regole e della concorrenza leale. Noi ribadiamo con chiarezza la posizione dell’associazione: le regole devono garantire l’accessibilità ai rispettivi settori, valorizzando con chiarezza le differenze tra le differenti attività, senza rincorrere il falso mito della liberalizzazione e allo stesso tempo siano controllate con efficacia. Ci preme denunciare il permanere e l’espandersi del fenomeno dell’abusivismo non imprenditoriale, quello che si nasconde sotto l’ombrello dei finti circoli, delle false associazioni, dell’abusivismo turistico. E’ su queste realtà completamente nascoste alle regole che le istituzioni  dovrebbero concentrare la loro attenzione. Invece si continua a guardare alle sbavature delle imprese regolari»

«Come Confesercenti – conclude Cesaretti – abbiamo dimostrato in questi anni di essere uno strumento attivo di stimolo e promozione. La costante crescita di associati ci conforta nella bontà di questo lavoro a sostegno delle molte iniziative sul territorio. Abbiamo rafforzato la rete dei servizi con una attenzione particolare al credito, alla formazione, ai servizi per l’HACCP e la sicurezza aziendale. Abbiamo integrato la nostra associazione con quella della Versilia. Abbiamo rafforzato la partecipazione delle imprese agli organismi, con una struttura aperta ai soci che vogliono collaborare attivamente.  Non abbiamo scontri interni perché abbiamo pensato all’associazione come uno spazio di partecipazione aperto a chiunque voglia partecipare. Per questo attendiamo che altri imprenditori diano una mano in questa fase di crisi. Ma come adesso – conclude Cesaretti – c’è bisogno di associazioni forti che rafforzino il ruolo delle nostre imprese».

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