Economia, imprese e artigianato locale, le parole d’ordine dei candidati a sindaco

mercoledì, 14 maggio 2014, 16:20

di giacomo mori

Doveva essere un dibattito acceso, tanto nei toni quanto negli argomenti, ma, nella sostanza, quello di ieri pomeriggio a Capannori per presentare i quattro candidati a sindaco, non si è rivelato un incontro particolarmente foriero di novità e, a parte qualche frecciata tra Menesini e la Bertolucci, particolarmente duro sul piano dello scontro.

La scena è stata infatti monopolizzata perlopiù da loro due i quali, davanti ad un cospicuo numero di cittadini capannoresi riuniti nella sala riunioni del Comune, hanno cercato di esporre il loro programma e, in particolare, di presentare le loro proposte per l’artigianato e le piccole imprese, rispondendo, nei due minuti a testa a disposizione, sia alle domande dei cittadini, poche per la verità, giusto un paio, e a quelle poste dal moderatore Luca Poletti, presidente di Cna Lucca, la quale ha anche organizzato l’incontro.

Sull’altare delle buone intenzioni e delle promesse preelettorali dunque, per tutti e quattro i candidati, la volontà, almeno a parole, di rilancio economico del territorio e di riavvio delle imprese e dell’artigianato locale attraverso proposte di sburocratizzazione e di forte dialogo con gli altri comuni della provincia.

Secondo la Bertolucci, “Capannori ha in questo momento, anche grazie alla costruzione del nuovo ospedale, che rimane comunque un investimento sbagliato, una straordinaria opportunità di sviluppo di tutta la piana di Lucca verso Est, che deve cogliere”.

Entrando nel merito delle proposte avanzate, per quanto riguarda il settore delle costruzioni, Renato Pini, candidato del Movimenti 5 stelle di Capannori spiega: “noi puntiamo a recuperare il dismesso invece di costruire sul nuovo. Con tante case sfitte e non vendute vogliamo recuperare prima quello che già abbiamo, puntando sull’ecosostenibilità, vogliamo rivalutare, per esempio, le antiche fattorie romane di Porcari e usare come asse Est-Ovest l’autostrada per recuperare alla pari tutto il territorio”.

Diversa, ma comunque simile, la proposta di Menesini, secondo cui il rilancio del settore edile si deve basare su presupposti nuovi, come il recupero delle aree dismesse tra le zone residenziali e la bioedilizia, per non caricare eccessivamente l’edilizia territoriale di emissioni.

La Bertolucci, dal canto suo, promette l’abbattimento della tassa Imu per cinque anni per chi decide di ristrutturare case vecchie: “è una proposta che speriamo porti con sé il riavvio delle imprese e dell’artigianato locale, per facilitare anche chi vuole tornare ad abitare in collina, il recupero di questo ambiente meraviglioso è fondamentale per noi, questo è un punto importante del nostro programma che trascina anche lo sviluppo del lavoro e dell’artigianato di qualità”.

Per la candidata della lista civica “Alleanza per i beni comuni”, Francesca Palazzi bisogna invece privilegiare la manutenzione locale, come quella delle scuole, a scapito magari delle grandi opere: “la ristrutturazione degli edifici scolastici è fondamentale e sarebbe opportuno farla tramite il coinvolgimento delle imprese locali”.

Per quanto riguarda le tasse locali, dalla Tasi all’Imu, fino a quella sui rifiuti, sia la Bertolucci che Pini e la Palazzi non si sentono di poter fare delle promesse: “non siamo dentro la giunta e non possiamo sapere queste cose finché non ci entreremo”.

“Se entreremo dentro – afferma Renato Pini – ci impegneremo per dimezzare l’Irpef nel 2014 e andare a toglierla completamente a partire da gennaio e cercheremo di reperire risorse in una maniera diversa piuttosto che attraverso le tasse, per esempio chiudendo una serie di partecipate inutili”.

Menesini si giustifica invece dicendo che è comprensibile che ai cittadini girino le scatole quando bisogna pagare le tasse, ma ricorda anche che il livello di tassazione di Capannori rispetto agli altri territori è uno dei più bassi e che per quanto riguarda i rifiuti, la cui tassa è stata giudicata da alcuni dei cittadini in platea attualmente troppo alta, bisogna continuare a lavorare per andare verso i rifiuti zero.

Dello stesso avviso non è, certamente, Maria Pia Bertolucci, secondo la quale la tassa sui rifiuti è una spada di Damocle sulla testa dei cittadini: “Andrà fatto un serio ragionamento sull’Ascit, – dichiara la candidata del centrodestra – perché non è possibile che la scelta di un’azienda municipalizzata debba essere pagata dai cittadini. Dobbiamo aiutare chi genera ricchezza e chi genera occupazione a pagare meno tasse, questa è la priorità”.

Sul problema della tassa dei rifiuti, la Palazzi, offre la sua soluzione personale: “Se continuiamo a portare i rifiuti a smaltire a Pontedera, pagheremo sempre una tassa dei rifiuti troppo alta. La soluzione per abbattere il costo della tassa sui rifiuti e limitare la produzione di spazzatura è il compostaggio, cosa che viene già sperimentata attualmente in molti comuni italiani”.

Capitolo burocrazia e qui, tutti e quattro i candidati, sembrano essere d’accordo sulla riduzione.

“Se entreremo ci impegneremo a tenere aperti gli uffici del Comune con un orario più ampio, nel quale il cittadino potrà venire a ritirare le pratiche necessarie”, dichiara il pentastellato Pini.

“Anche noi, cercheremo di togliere di giro le scartoffie che sono di competenza comunale, dobbiamo facilitare il rapporto tra i cittadini e le imprese e il Comune”, risponde Menesini, che poi aggiunge: “Per il rilancio delle imprese e dell’occupazione, daremo dei contributi di accesso al credito, dei contributi per chi fa contratti a tempo indeterminato e per chi da borse di lavoro ai giovani.

Per quanto riguarda i lavori pubblici poi, Menesini indica: “dobbiamo ripartire dalla cura e dalla manutenzione delle piccole cose, dai piccoli interventi e, in questo, la figura del cantoniere di paese che voglio istituire è fondamentale. Per i grandi lavori pubblici dico che dobbiamo continuare a farne, attraendo risorse sul territorio da parte di fondazioni bancarie, Regione e Unione Europea”.

“Va bene farne, va bene investire sul territorio – risponde la Bertolucci – ma bisogna anche dire che va fatto in maniera intelligente. Sui lavori pubblici, io ne ho uno in programma, è un tema che mi sta molto a cuore ed è quello dei cimiteri, che oggi sono abbandonati a loro stessi. Proporrò di istituire un sistema di sorveglianza per renderli luoghi più sicuri”.

L’argomento polo tecnologico, in sintesi, è quello che ha messo di più gli altri candidati in contrapposizione tra loro e che ha creato un minimo di dibattito, con il vice sindaco Menesini solo come un cane contro gli altri tre a difendere l’investimento del Comune.

“Il progetto del polo tecnologico di Segromigno – ha detto il candidato del centrosinistra – è il segno di una politica di fiato lungo che guarda ai prossimi vent’anni. Rappresenta l’opportunità di creare occupazione, è una straordinaria opportunità di crescita del nostro territorio, anche in virtù della sperimentazione sulle nanotecnologie avviata con la Scuola Normale di Pisa. La stessa cosa vale per l’aeroporto di Capannori, che, ad oggi, rappresenta un punto di riferimento per la sperimentazione sui droni”.

“In realtà – risponde la Bertolucci – non si è ancora visto un protocollo firmato per queste sperimentazioni. Inoltre, le nanotecnologie e i droni non sono le priorità più vicine ai cittadini. Non si può pensare a progetti faraonici, mentre sul territorio la gente non ha lavoro e fa la fame”.

“Ad oggi – dichiara la Palazzi – il polo tecnologico di Segromigno è una cattedrale nel deserto, perché non basta creare una struttura per diventare un centro di eccellenza nel campo delle nanotecnologie, bisogna creare un indotto vero e proprio”.

L’ultima parola sul polo tecnologico, spetta a Pini del Movimento 5 stelle, che commenta così: “Noi siamo per la decrescita e quindi contrari. Le nanotecnologie vanno a vantaggio di pochi, perché non sono soldi che rimangono sul territorio. E’ stata una spesa inutile di cinque milioni di euro buttati via. Di questi, quasi uno e mezzo ce l’ha messo addirittura il Comune. Sono state risorse portate via alle imprese e agli artigiani”.

Un incontro comunque abbastanza partecipato, almeno in termini di presenza, dalla cittadinanza e che è servito, quantomeno, per ascoltare le proposte, guai a chiamarle promesse, dei vari candidati in tema di artigianato e piccole imprese.

Tra una settimana, presso il centro culturale Artè di Capannori, ci sarà l’ultimo dibattito pubblico tra i candidati prima delle elezioni del 25. Appuntamento dunque a martedì prossimo, 20 maggio, per il round finale, quello decisivo.

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