Va avanti l’iniziativa anticrisi della Camera di Commercio per dare ossigeno a piccole e medie imprese

sabato, 2 febbraio 2013, 13:41

La Camera di Commercio di Lucca ancora in aiuto delle aziende in difficoltà. Dopo il “tutto esaurito” fatto registrare in poco più di tre mesi dall’iniziativa di microcredito promossa dall’ente camerale per dare un po’ di liquidità alle imprese della provincia, adesso, anche in risposta a specifiche richieste provenienti delle associazioni di categoria, la Camera di Commercio è pronta a deliberare un nuovo stanziamento che servirà per abbattere gli interessi sui finanziamenti (da 10 a 50 mila euro ciascuno) concessi alle piccole imprese che non superano un fatturato di 2,5 milioni di euro, prestiti che le imprese stesse potranno cominciare a restituire dopo dodici mesi,e  cioè a partire dal 2014.

Ad annunciarlo è il presidente della Camera di Commercio, Claudio Guerrieri: “Con questa iniziativa, alla quale hanno aderito con appositi plafond otto banche operanti nella nostra provincia – afferma – oltre 200 imprese lucchesi hanno potuto ottenere finanziamenti per complessivi 6 milioni di euro”.

“L’operazione anti-crisi lanciata lo scorso mese di ottobre – prosegue Guerrieri – si fondava su uno stanziamento iniziale di 200 mila euro, finalizzato all’abbattimento degli interessi sulle operazioni di finanziamento che le banche avrebbero concesso alle imprese. Adesso, lo stanziamento camerale si è esaurito e dev’essere rifinanziato, così come ci chiede il mondo delle imprese attraverso le associazioni imprenditoriali di categoria: per affrontare con qualche speranza questo difficile periodo è fondamentale che soprattutto le piccole e medie imprese possano attingere a nuovi finanziamenti”.

E che questa sia la strada giusta lo confermano i numeri relativi alla prima fase dell’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio.

A fronte di 224 domande per complessivi 6,5 milioni di euro, ne sono già state licenziate positivamente 172, per un ammontare di 4,8 milioni. La media dei prestiti richiesti è di poco superiore ai 28 mila euro. Interessante è la provenienza “geografica” delle richieste: 91 da Lucca e Piana, 56 dalla Versilia, 14 dalla Media Valle del Serchio e 11 dalla Garfagnana.

Ancora più interessante è la suddivisione per attività economica: 69 sono le ditte del commercio (1 milione e 700 mila euro complessivi), 56 artigiane (1,4 milioni), 18 industrie (735 mila euro), 18 le imprese di servizi (574 mila euro), 8 imprese turistiche (310 mila) e 3 imprese agricole (72 mila).

Quello concesso è un prestito chirografario, e cioè senza garanzie reali, dell’importo da 10 a 50 mila euro e della durata da 3 a 5 anni, da concordare con gli istituti di credito eroganti, di cui uno di pre-ammortamento. Il rimborso avviene in rate mensili posticipate  a partire dal 13° mese dall’erogazione.

Queste le banche che hanno aderito all’operazione e che hanno messo a disposizione gli appositi plafond: Cassa di Risparmio di Lucca/Banco Popolare, Monte dei Paschi di Siena, Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucchesia, Banca di Pescia, Banco di Lucca, Banca di Credito Cooperativo di Versilia, Lunigiana e Garfagnana, Banca del Monte, Cassa di Risparmio di San Miniato. 

Il “prodotto finanziario” messo a punto dalla Camera di Commercio è regolato da un’apposita convenzione che è stata sottoscritta da Associazione degli Industriali di Lucca, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Lega Nazionale Cooperative di Lucca.

 

 

Le domande

Le domande di finanziamento devono essere presentate dalle imprese (eventualmente assistite dalle loro Associazioni di Categoria) alle banche, le quali istruiscono le singole pratiche in modo autonomo nell’ambito della propria insindacabile determinazione, conservando piena autonomia nella valutazione del merito creditizio e nell’attribuzione all’impresa della fascia di merito (rating).

Le banche convenzionate si impegnano a trattare le richieste di finanziamento senza applicare alle imprese alcuna spesa istruttoria fino alla concorrenza dell’intero plafond.

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