Le presidenze Cna di Lucca e Massa Carrara ribadiscono le preoccupazioni per il settore.
Sono emerse forti preoccupazioni e svariate critiche da parte delle presidenze Cna di Lucca e Massa Carrara per i controlli che sono ripresi sulle imprese del marmo della Versilia.I controlli eseguiti sulle problematiche ambientali da parte della Capitaneria di Porto stanno infatti portando a sanzioni amministrative rilevanti, all’attivazione di procedure penali tramite le denunce alla Procura della Repubblica e a casi anche di sequestri di macchinari. Nonostante la sensibilità dimostrata dai Comuni di Pietrasanta e Seravezza (tramite interventi pubblici) e dal Consiglio Regionale della Toscana (che ha approvato all’unanimità una mozione che la impegna ad effettuare un primo monitoraggio sulle attività di controllo), le due presidenze hanno ribadito la necessità di sollecitare l’incontro che il sindaco di Pietrasanta ha richiesto all’assessore regionale Fratoni per illustrare le proposte Cna.
“L’incontro programmato per il 15 novembre, ma rinviato a successiva data – ha confermato Andrea Giannecchini, presidente Cna Lucca – deve essere svolto urgentemente per iniziare un confronto. Il punto più controverso dei controlli è la richiesta di una pratica estremamente complessa per l’emissione in atmosfera, definita AUA (Autorizzazione Unica Ambientale), anche per quelle attività che hanno delle quantità minime di emissioni. Questa mancanza di autorizzazione viene considerato un reato penale, che non è estinguibile con una sanzione amministrativa, penalizzando un intera categoria ed ingolfando i tribunali”.
I controlli riguardano gli scarichi idrici, i pozzi, la gestione dei rifiuti e le emissioni in atmosfera, e sono scaturiti sulla base del protocollo d’intesa sulla sicurezza del lavoro nelle cave e nelle aziende del settore marmo del distretto apuo-versiliese, firmato dalla Regione Toscana con le Procure della Repubblica di Massa e di Lucca, in data 14 giugno 2016.
“La Cna ha su questo tema delle proposte precise – continua Giannecchini – che vanno dall’inserimento del settore marmo nelle attività in deroga, alla costituzione di un tavolo tecnico di esperti per definire le linee guida del settore. Oltre a ciò abbiamo chiesto di attivare urgentemente un periodo di moratoria nei controlli, indispensabili in questa fase di confronto; finanziamenti per l’adeguamento degli impianti sul piano ambientale e sulla sicurezza; confronti con i Comuni per verificare le ricadute dell’applicazione della normativa sul piano edilizio; assistere le imprese che hanno ricevuto i verbali sul piano tecnico e legale e informare e sensibilizzare sulle problematiche ambientali e della sicurezza”.
In considerazione della rilevazione regionale della problematica è stato deciso di costituire un gruppo di lavoro della Cna composto dai rappresentanti regionali e provinciali delle associazioni di Lucca e Massa Carrara per monitorare gli sviluppi e per approfondire le proposte. Il gruppo è composto da Riccardo Sabatini (responsabile regionale ambiente e sicurezza), Antonio Chiappini, (coordinatore regionale marmo), Daniele Cardini (portavoce marmo Lucca), Stephano Tesi (direttore) Lucca, Giacomo Cucurnia (coordinatore marmo Massa Carrara) Giordano Bertoni (consulente).
La realizzazione delle misure proposte della Cna si rendono necessarie per sostenere una importante filiera del nostro territorio che rappresenta una ricchezza della Versilia, con 420 imprese, delle quali 269 artigiane, per un totale di 1.800 addetti.
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