Le aziende dell’indotto chiedono un incontro con la Regione e il giudice del tribunale.
A seguito delle numerose segnalazioni e manifestazioni di forte preoccupazione per la vicenda della Perini Navi a Viareggio, la Cna ha incontrato le imprese artigiane dell’indotto che da anni lavorano per il cantiere spesso in modo quasi esclusivo. Non va dimenticato, infatti, che il prestigio della azienda nel mondo è dovuto anche alla professionalità e al valore di queste piccole e medie imprese artigiane e dalle loro maestranze. È evidente quindi che la crisi del cantiere Perini non coinvolge solo il numero di dipendenti diretti, ma impatta pesantemente su tutta la struttura economica e occupazionale della filiera produttiva coinvolta.
“Abbiamo informato la Regione Toscana della nostra apprensione per la vicenda – ha spiegato Andrea Giannecchini, presidente di Cna Lucca – e abbiamo incontrato diverse imprese, che contano insieme decine di dipendenti ed una esposizione complessiva con il cantiere per centinaia di migliaia di euro. Le testimonianze ascoltate nell’incontro ci hanno molto preoccupato, perché hanno evidenziato che, a seconda degli esiti della crisi, sussiste un reale rischio per molte di queste imprese di dover ridimensionare la propria posizione sia in termini economici sia di personale dipendente e, in alcune casi specifici, si parla addirittura di cessazione della propria attività”.
L’ipotesi attuale al vaglio del giudice fallimentare riconosce all’imprese dell’indotto soltanto il 50% del credito, mentre altre ipotesi, tra le quali il fallimento, porterebbe le imprese a ottenere una percentuale molto più bassa e in tempi di erogazione incerti.
“Risulta dunque evidente che per evitare effetti gravi sul tessuto economico dell’indotto – continua Giannecchini – queste imprese devono vedere completamente saldati i propri crediti. Per questo la Cna segue con grande attenzione l’evolversi della vicenda e chiede, in particolare ai livelli istituzionali, di prestare particolare attenzione alla situazione di queste realtà dell’indotto che non si possono permettere un ridimensionamento di quanto a loro dovuto o, peggio che mai, eventuali ipotesi di azzeramento”.
La Cna di Lucca, in rappresentanza di queste imprese ha chiesto alla Regione Toscana e al Giudice incaricato dal Tribunale di Lucca che segue la vicenda, di essere convocati per meglio affrontare la situazione, oltre che per essere informati sulle scelte che saranno prese, in considerazione dell’importanza che la problematica ha sul tessuto economico di Viareggio.
Nel frattempo l’associazione rimane a disposizione per raccogliere le testimonianze di altre imprese coinvolte nella crisi che vogliano mettersi in contatto.
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