Lavarone, annoso problema

Lavarone, annoso problema

Incontro alla Cna di Viareggio

Si è tenuto alla Cna di Viareggio un incontro tra il Consorzio di Bonifica Toscana Nord e i rappresentanti degli imprenditori balneari. Tema del giorno il sempre presente problema del così detto “lavarone”, ossia l’insieme dei materiali, per lo più di origine vegetale, che vengono costantemente spiaggiati sul litorale. L’incontro è stato richiesto dalla Cna a seguito dell’enorme quantitativo di lavarone che quotidianamente viene spiaggiato, con grave disagio per i fruitori delle arenili  e importanti ricadute economiche negative, non solo per i gestori dei bagni (a causa dei mancati introiti e dei costi per la rimozione dei rifiuti) ma anche per le amministrazioni comunali, ai quali spetta l’onere dello smaltimento.

“Conosciamo da sempre la gravità del problema – ha affermato Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio – e proprio per questo abbiamo attivato una ricerca sulla natura e quindi sulla provenienza del lavarone. Una biologa è al lavoro per analizzare i materiali spiaggiati ed escludere così che provengano dagli sfalci non rimossi dai corsi d’acqua. Riteniamo infatti che la maggior parte sia di origine marina, oppure portato in mare dai fiumi più importanti del territorio (Serchio, Magra, Arno) a seguito dei momenti di piena”.

Non del tutto convinti i rappresentanti degli imprenditori balneari, i quali asseriscono che nel lavarone attualmente presente la parte di provenienza marina sia di modesta entità, mentre lungo le sponde dei fiumi e torrenti del territorio spesso si trovano importanti quantitativi di sfalci che inevitabilmente arrivano, prima o poi, in mare.

Al di là comunque della provenienza di questi materiali, sarebbe importante che la parte vegetale fosse considerata tale, e non rifiuto speciale, come avviene attualmente. Questo comporterebbe la possibilità di un riciclo, sotto forma di compost, che da una parte abbatterebbe i costi di smaltimento e dall’altra realizzerebbe un utile, con conseguente vantaggio per le amministrazioni.

Si attendono quindi i risultati delle analisi biologiche, e nel frattempo è stato preso l’impegno di attivarsi presso le autorità competenti, in primis il Ministero dell’Ambiente e la Regione Toscana, per vedere se sia possibile ottenere una riclassificazione della materia vegetale.

Presenti al tavolo Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio, Paolo Ciotti, direttore CNA di Massa-Carrara e componente il cda del Consorzio stesso, Stephano Tesi, direttore della CNA provinciale di Lucca e, in rappresentanza dei balneari, Itala Tenerani, presidente del Consorzio Riviera Toscana – Marina di Massa, Emiliano Favilla, responsabile del Comitato Salvataggio Imprese e Turismo Italiano, e Lorenzo Marchetti, presidente regionale Toscana di CNA Balneari.

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