Ripartenza, necessario un piano di investimenti pubblici. Cna: ma che sia a Km zero

Ripartenza, necessario un piano di investimenti pubblici. Cna: ma che sia a Km zero

Affidare le commesse a imprese locali? Cna: un atto di responsabilità sociale.

“Il piano di investimenti pubblici per rimettere in moto il paese nella cosiddetta Fase 3? Necessario e improrogabile, ma che sia a chilometro zero attraverso una suddivisione in lotti delle commesse che consenta la partecipazione diretta in forma singola o aggregata delle medie e piccole imprese locali del settore delle costruzioni”. Così il presidente della Cna di Lucca, Andrea Giannecchini, nel commentare gli strumenti adatti alla ripartenza del territorio, facendosi portavoce dell’appello di tante imprese delle costruzioni e dell’impiantistica preoccupatissime per il momento che stanno attraversando e stanche di essere considerate solo a parole “il settore più importante della economia nazionale”.

“E’ il momento di sostenere veramente le imprese del nostro territorio – dice Giannecchini – Non sappiamo come e quando riprenderà il mercato dell’edilizia, già colpito da un lungo periodo di crisi cui si sono aggiunti drammaticamente due mesi di blocco totale. Per questo il ruolo delle amministrazioni locali è fondamentale e devono trovare il modo, adesso e non tra qualche mese, per sostenere concretamente le imprese locali. Se non vogliamo che questa emergenza sanitaria diventi di natura economico-sociale. Sono in ballo centinaia di posti di lavoro oltre al rischio che il nostro territorio s’impoverisca di un patrimonio di professionalità e di competenze insostituibili nell’immediato”.

La Cna chiede una unità di intenti complessiva con un programma di azioni condivise tra enti e associazioni di categoria che vada in questa direzione e che impegni tutti gli attori a bandi semplificati con premialità riconosciute alle imprese del territorio, affidamenti diretti e procedura negoziata con rotazione fra imprese, compresa la suddivisione in lotti delle commesse in modo da consentire una partecipazione diretta in forma singola o aggregata delle imprese locali.

“Come dicono il mondo è cambiato – conclude il presidente Cna – e allora deve cambiare anche il modo di gestire gli appalti pubblici delle nostre amministrazioni”.

Nella provincia di Lucca il comparto delle costruzioni e dell’installazione conta, insieme al suo indotto, 6.243 imprese per un totale di 12.889 occupati, dei quali 4.761 imprese artigiane (76,3%).

Affidare proprio a loro, persone che vivono e pagano le tasse sul territorio, le commesse che verranno, è per Cna un atto doveroso di responsabilità sociale cui gli amministratori locali non possono sottrarsi. Cna è pronta a fare la sua parte.

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