L’associazione chiede provvedimenti urgenti per assicurare certezze normative alle imprese sulla spiaggia.
«A causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus, la perdita per il settore turistico marittimo ammonterebbe a ben 18,4 miliardi di euro totali, di cui 8 miliardi dal mancato introito da parte dei turisti stranieri e 10,4 miliardi da quello attribuibile ai turisti italiani». Lo affermano le stime di Cna Balneari, che ha elaborato un documento su “Gli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sulla filiera del turismo nelle destinazioni marittime e sul turismo balneare”. «L’emergenza sanitaria coinvolge in primis la salute delle persone, verso la cui tutela è fondamentale indirizzare tutti gli sforzi necessari – precisa Cna Balneari – ma sta anche producendo effetti drammatici per l’intera economia nazionale e nella fattispecie per la filiera del turismo. Tale emergenza coinvolge, oramai, anche il settore del turismo marittimo e conseguentemente il sistema balneare italiano. Quest’ultimo, infatti, necessita di una risposta in ordine alla continuità e alla stabilità aziendale con l’inserimento, nei provvedimenti messi di recente in atto, di un’indicazione normativa che punti all’omogenea attuazione, su tutto il territorio nazionale, dell’estensione a 15 anni per le imprese di settore, così come stabilito dalla legge di bilancio 2019».
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