E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale del 7 Agosto 2017 ed è entrato in vigore a fine Agosto.
Il regolamento contiene nuove disposizioni per il riordino e la semplificazione della gestione delle terre e rocce da scavo.
Il regolamento, riguarda:
La gestione delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti ai sensi dell’art. 184-bis del D.Lgs.152/06, provenienti da cantieri:
Di piccole dimensioni (fino a 6.000 mc di terre);Di grandi dimensioni (oltre i 6.000 mc di terre), con disposizioni specifiche se assoggettati a VIA o AIA;Il deposito temporaneo, ai sensi dell’art. 183 co.1 lettera bb) del D.Lgs.152/06, di terre e rocce qualificate come rifiuti;L’utilizzo nello stesso sito di produzione di terre e rocce escluse dalla normativa sui rifiuti;La gestione di terre e rocce da scavo all’interno di siti oggetto di bonifica. Vengono in buona parte riprese le modalità operative del D.M. 161/2012, che viene abrogato.
Il decreto si pone l’obiettivo di semplificare le procedure. Rispetto all’esigenza da tempo evidenziata di un intervento di razionalizzazione e semplificazione nella gestione delle terre e rocce da scavo in particolare nei piccoli cantieri, il DPR, pur avendo il pregio di razionalizzare e rendere organica una disciplina più volte rimaneggiata nel tempo, fornisce un quadro che non riteniamo risolutivo. Dal punto di vista della proporzionalità ed entità dei cantieri, seppure il DPR si pone l’obiettivo di perseguire tale semplificazione escludendo le terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotto dalle complessità di una loro gestione secondo la disciplina dei rifiuti, non si è saputa cogliere a pieno l’occasione di introdurre reali semplificazioni per i cantieri di micro e piccola dimensione, soprattutto con riferimento al processo di caratterizzazione. La CNA, in questo senso, aveva avanzato alcune proposte che riguardavano in particolare: l’esplicita possibilità di sostituire il processo di caratterizzazione con una verifica di tipo documentale; un’ulteriore semplificazione per i cantieri di micro-dimensione, per i quali avevamo proposto una “auto-dichiarazione” del produttore in sostituzione della dichiarazione di utilizzo prevista dal DPR. Alla luce di tali premesse, stiamo valutando le eventuali azioni da intraprendere sia per avanzare nuovamente le nostre proposte di semplificazione, sia rispetto alla necessità di chiarire alcune aspetti specifici del provvedimento. Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti in merito.
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