La Cna chiede un incontro al Comune per individuare i beneficiari a Lucca. A partire dal 18 novembre e fino al 14 gennaio 2021 chi ha un’impresa di vendita di beni o servizi al pubblico o è un operatore del trasporto pubblico (taxi e ncc) nel centro storico potrà chiedere un contributo a fondo perduto a causa del calo dei turisti stranieri dovuto all’emergenza “Covid 19”. Nello specifico, il provvedimento del Governo parla di attività che vengono svolte nella “zona A o equipollente”.
Con un provvedimento del 12 novembre scorso l’Agenzia delle Entrate ha predisposto anche il modello di domanda che i contribuenti potranno inviare tramite i servizi telematici delle Entrate ed introdotto alcune modalità applicative che aprono sia problemi interpretativi, sia spazi di potenziale estensione del beneficio.
Ed è in questo ambito che la Cna di Lucca ha chiesto all’amministrazione comunale di fornire la cartografia della zona A, tramite la pubblicazione sul sito del Comune, per una maggiore pubblicità e per evitare di fornire errate informazioni all’imprese.
“Abbiamo chiesto un incontro urgente all’amministrazione comunale – ha detto Andrea Giannecchini, presidente Cna Lucca – perché nel provvedimento si citano le cosiddette ” zone equipollenti ” che, però, al momento non sono state ancora individuate. Pensiamo che la città abbia una articolazione urbanistica con diverse aree con alta densità di attività e con caratteristiche assimilabili al centro storico. Sarebbe quindi sensato richiamare a “zone equipollenti” anche a queste aree, in modo da estendere più possibile la platea dei beneficiari del contributo”.
“Per questo chiediamo al Comune un approfondimento su questo tema – spiega Giannecchini – e, se necessario, una posizione ufficiale tramite una interpretazione autentica del provvedimento, in modo da eliminare ogni dubbio interpretativo e favorendo così molte più attività”.
Il contributo è stato concesso a soli 29 comuni in tutta Italia, fra cui Lucca, e spetta a condizione che l’ammontare del fatturato riferito al mese di giugno 2020 sia inferiore ai 2/3 di quanto realizzato nel corrispondente mese del 2019.
L’ammontare del contributo è riconosciuto, comunque, ai soggetti beneficiari per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Ci dispiace, i commenti sono chiusi per questo articolo.